Trama

Venite a scoprire… foglie, rami e tronchi. E nel mezzo, noi stessi. Durante la pandemia sono inciampato sull’aver vissuto venticinque anni di vita. Sono entrato nella mia testa, e ho deciso di mettere in ordine. Un Bosco parla di questo: capire i motivi e il valore di una testa piena di ricordi, e farci nuovamente amicizia. Quando dico “nuovamente” ho in mente quei ricordi, o certezze, che abbiamo e per molto tempo usiamo per definire “noi stess*”, e col passare del tempo vengono sostituti da altri; mi capita ultimamente di ritirarli fuori e di scontrarmici, con quei ricordi. Questi tentativi di introspezione mi stimolano molto nello scrivere. Il conflitto infinito di una persona con sé stessa sembra essere alla base di un po’ tutte le grandi conversazioni di oggi; paura del diverso, identità di genere, responsabilità verso l’altro, o verso il pianeta… tutti girano intorno a un grande e diffuso bisogno di autodefinirsi, in un modo o nell’altro.

Note dell'autore

Anna Ferrara (disegni) – “Un Bosco” ha un posto speciale nel mio cuore. È un progetto nato in un anno particolare che ha accompagnato la mia crescita. Dentro di sé ha inglobato tutti i momenti difficili e belli di questo percorso, e ne sono felice. Ora che sono arrivata alla fine posso finalmente fare pace con la me stessa che lo ha iniziato. “Un Bosco” parla proprio di questo, accettarsi alla fine del percorso, perdonarsi per essere cambiati andando. A tutti voi che state per leggere, auguro un buon viaggio. E grazie. | Federico Scaglioni (storia) – In un periodo in cui non potevamo essere altro che acqua stagnante, ho deciso di fare un viaggio. “Un Bosco” è quasi una non-storia, una sensazione raccontata, ma che contiene nondimeno un percorso. Scrivendolo, ho cercato di cristallizzare ciò che quel percorso mi ha insegnato. Semplicemente parla di accettarsi, non in maniera statica ma in divenire. Accettarsi non per rivivere il passato, ma per andare avanti. A tutti voi che state per leggere, auguro un bosco vivo. E grazie.