Acca

Classe ’93, Acca.
Cioè “H”, come l’insignificante ultima lettera del mio (vero) nome. Perché?
Perché sarebbe carino se la gente iniziasse a ricordarsi di scriverla almeno sui biglietti d’auguri di Natale, ecco.
Disegno e scrivo praticamente da sempre e, per pura fortuna, sono stata abbastanza sagace da accorgermi che questa passione poteva (un domani/si spera/chissà) tramutarsi in un lavoro prima di dirigere il mio percorso di studi verso tutt’altra direzione: liceo d’arte, Accademia di Manga, tirocini, lavori, autoproduzioni cosacce varie ed ecco che siamo già arrivati ad oggi.
Vivo nell’ombelico italiano e mi piace confondere chi mi sta attorno dicendo cose apparentemente avulse dal contesto sia nella vita che nei miei racconti.
In compenso, non mordo e sporco pochissimo.